Come dare i benefici del parto naturale anche ai bimbi nati col cesareo

Riporto questo articolo interessante.

Fonte: http://www.healthdesk.it/medicina/come-dare-benefici-parto-1454413050

Come dare i benefici del parto naturale anche ai bambini nati col cesareo
Potrebbe essere sufficiente “sporcare” il bambino appena nato con un tampone contenente i batteri del canale del parto materno per conferirgli protezione contro asma, allergie, obesità
Antonino Michienzi, 2 Febbraio 2016 12:37

La ricerca lo ripete ormai da un po’ di anni. C’è qualcosa nella dinamica del parto naturale che rende i bambini nati con questa modalità completamente diversi da quelli nati col cesareo: meno inclini ad ammalarsi di allergie, di asma, di diventare obesi.

Non c’è ancora la certezza, ma la gran parte della comunità scientifica è concorde nel ritenere che l’elemento che dà la marcia in più a questi bambini è quel che succede nel canale del parto. Non solo la fatica di uscirne per vedere la luce, ma soprattutto l’incontro con una miriade di batteri (microbioma). Sono questi che danno l’imprinting al loro sistema immunitario che li proteggerà negli anni a venire.

Un incontro che è impossibile per i bambini nati con il cesareo.

Forse, però, una soluzione esiste. Ed è più semplice di quanto si possa credere: basta “sporcare” immediatamente dopo la nascita i bimbi nati col cesareo con un tampone lasciato per qualche tempo nella vagina della madre.

Tra quanti hanno pensare a questa soluzione poco ortodossa c’è un biologo dell’University of California, Rob Knight, che quando, qualche anno fa, si trovò a far fronte alla nascita con un cesareo d’urgenza della propria bambina decise di provarci: «Abbiamo preso la situazione nelle nostre mani e abbiamo fatto in modo che nascesse con i microbi che avrebbe avuto naturalmente».

Knight è ora tra gli autori di un piccolo studio pubblicato su Nature Medicine che ha testato questa tecnica su un campione più ampio di bambini e in una situazione sperimentale.

I ricercatori hanno reclutato un campione di mamme che aveva in programma di partorire con cesareo: quattro sono state sottoposte all’esperimento, sette sono state usate come controllo, insieme ad altre sette che hanno partorito con parto vaginale.

Un’ora prima dell’intervento, i medici hanno posizionato una garza sterile nella vagina delle mamme. Qui è stata lasciata fino a pochi minuti prima del parto. Immediatamente dopo il cesareo il bambino è stato tamponato con la garza su tutto il corpo, a partire dalle labbra e dal viso.

«Sappiamo che è un’approssimazione. Non siamo in grado di riprodurre tutti i fattori che sono coinvolti nel parto», ha detto uno degli autori dello studio, Jose C. Clemente della Icahn School of Medicine presso il Mount Sinai a New York. «In più, i neonati in questo studio sono stati a contatto con i batteri della vagina della propria madre per un minuto soltanto», mentre nel parto naturale il contatto può durare ore.

Nonostante ciò, lo studio ha mostrato un qualche effetto della procedura.

Il campionamento – ripetuto per trenta giorni – dei batteri presenti sulla pelle, nell’ano e sulla bocca dei bambini mostrava un cambiamento drastico del microbioma: più simile a quello vaginale che a quello della pelle come in genere si riscontra nei bambini nati con cesareo. Erano presenti batteri della famiglia dei Lactobacilli e dei Bacteroides, due tipi di batteri che in genere sono carenti nei bambini nati con il cesareo.

L’esperimento, dunque, ha funzionato. Sebbene i ricercatori mostrino cautela e mettano in luce i limiti della ricerca: a cominciare dall’esiguo campione che è stato sottoposto all’esperimento per finire alla diversa distribuzione del microbioma nell’organismo rispetto ai bambini nati con parto naturale.

Soprattutto, però, lo studio non dice nulla sulla capacità di questa procedura di proteggere i bambini nel lungo termine come pare faccia il vero microbioma materno.

Occorreranno anni per avere riscontri. Ma visti i primi promettenti risultati, i ricercatori hanno già avviato il reclutamento di un’ottantina di donne in procinto di partorire per avviare una sperimentazione più ampia e protratta nel tempo.

A quel punto, se i risultati fossero confermati, potrebbe essere sufficiente una pratica semplice ed economica per restituire ai bambini nati con cesareo la stessa protezione che conferisce il parto naturale.


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